La mancanza di donazione di sangue non fa sconti
I dati sulle
donazioni sono drammatici nella loro crudezza, il gap donativo di sangue in
Italia si è aggravato in maniera forte e sta creando notevoli problemi
all’approvvigionamento di un componente indispensabile negli ospedali. E’
qualcosa che si tocca con mano solo quando è troppo tardi, quando ci si trova
in un pronto soccorso di emergenza o sul tavolo operatorio, affondati nella
realtà della propria situazione fisica o quella di un congiunto, ben lontani
dalle tante serie televisive che, comunque, restano solo delle fiction. E
l’emergenza non fa sconti, la mancanza di una componente come il sangue, che è
possibile donare senza particolari problemi per gran parte della propria vita,
mette sullo stesso piano poveri e ricchi, uomini e donne di qualunque colore e
fascia sociale.
Un attore di
primo piano come l’eroe di Matrix, Keanu Reeves, ha recentemente raccontato la
sua esperienza personale: "Molti mi conoscono, ma pochi conoscono la
mia storia. A 3 anni mio padre mi ha abbandonato, ho dovuto cambiare 4 scuole a
causa della mia dislessia e alla fine non mi sono diplomato. A 23 anni ho perso
il mio migliore amico, River Phoenix, per un'overdose. Nel 1998 ho conosciuto
l'unica ragazza che abbia mai amato. Aspettavamo una bambina ma all'ottavo mese
dovette abortire. 18 mesi dopo è morta in un incidente d'auto. Da allora ho
evitato relazioni serie. Mia sorella è affetta da leucemia e ho donato il 70%
del mio compenso di Matrix alla ricerca. Non ho una super-villa, non ho guardie
del corpo e non mi vesto nelle boutique. Prendo ancora la metro e mi piace un
sacco. Perché alla fine credo che, nonostante le tragedie, l'uomo virtuoso
possa brillare. Non importa cosa accade nella tua vita, vale sempre la pena viverla."
La leucemia
si può sconfiggere, combattere, vincere, con la donazione di midollo, in
mancanza di questo non serve essere Keanu Reeves, avere ville o conti correnti
pingui. La donazione del sangue è un atto poco invasivo, in fondo veloce,
personalmente ho donato centinaia di volte, superando il mio personalissimo
odio per gli aghi… perché non provare a dedicare una o due ore della propria
giornata per recarsi a regalare vita, cosa c’è di meglio di fare colazione in
un luogo dove sai di avere fatto “la cosa giusta”?
MAURIZIO DONINI
https://www.fidasbologna.org/wp-content/uploads/2023/04/rivista-Fidas-1-2023.pdf
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